Protesi

Protesi su impianti

In caso di perdita di elemento dentale per carie destruente, frattura, trauma o parodontopatia, quando la struttura ossea valutata nella densità l’altezza e spessore sono idonei si può sostituire completamente l’elemento o gli elementi mancanti con un impianto dentale intraosseo.

L’impianto è costituito da una vite in titanio che viene collocata nell’osso e di un manufatto protesico che viene collegato cementandolo o avvitandolo all’impianto dopo 4 o 6 mesi di osteointegrazione sottomucosa.images

Con gli impianti è possibile sostituire denti singoli o realizzare ponti o strutture più estese (barre di Toronto, o similari) che possono sostituire tutti gli elementi dell’intera arcata dentaria, come tutti i trattamenti odontoiatrici non sono di per sè eterni, e necessitano di controlli e manutenzione.

Dopo questo intervento, infatti, i pazienti sono invitati a seguire scrupolosamente le indicazioni al controllo mantenimento e igiene orale della loro bocca e delle protesi, sopratutto quelli con scarsa igiene orale, e i fumatori hanno statisticamente più basse percentuali di successo sia a breve che a lungo termine.

Protesi totale

protesi totaleLa protesi totale rientra tra i dispositivi afisiologici, in quanto i carichi masticatori vengono completamente scaricati sulla mucosa e sull’osso sottostante, perché denti residui o radici vengono a mancare (edentulia). Ha quindi il compito di ristabilire completamente le funzioni masticatorie. Nell’esecuzione di questa protesi

bisogna rispettare il profilo del viso (profilo facciale). Essa è meglio definita “mobile totale” in quanto risulta essere un dispositivo che il paziente stesso può rimuovere e reinserire in qualsiasi momento della giornata.

È un dispositivo atto a sostituire intere arcate ormai edentule, costituito da una struttura di sostegno in resina acrilica. I denti utilizzati sono denti del commercio sia in ceramica (poco utilizzati) che in resina acrilica o composita. Con i denti prodotti attualmente si ottengono ottimi risultati estetici: fondamentale è l’abilità

dell’odontotecnico che, in particolare per i denti frontali, riesce a conferire alla protesi un aspetto naturale che ben si adatti al viso e alle espressioni del paziente.

Se la sella edentula fosse poco rilevata o comunque per aumentare la ritenzione della protesi totale è possibile, se la quantità di osso residuo è sufficiente, ricorrere alla chirurgia implantare. In tal caso verrebbero inseriti nella cresta edentula degli impianti con funzione di ancoraggio (in genere per la tecnica overdentures con

ritenzione sferica, nell’arcata inferiore vengono inseriti 2 o 4 impianti nella zona dei canini).

Protesi parziale

La protesi parziale è un tipo di protesi a cui si ricorre in caso di edentulie parziali, si ancora tramite ganci o attacchi ai denti rimanenti. Quando la protesi parziale ha una struttura di sostegno metallica viene definita protesi scheletrica o scheletrato e se mista con attacchi di precisione su elementi pilastro viene detta protesi Protesi parzialecombinata. Si può realizzare anche una protesi tipo scheletrato in resina acetalica o termopressata senza ganci in metallo. È anche realizzabile una protesi a base di nylon e quindi senza metallo e con caratteristiche di biocompatibilità e flessibilità.

 Protesi fissa

La protesi fissa viene fissata agli elementi pilastro con la cementazione e non può essere rimossa dal paziente. In base alle funzioni si distinguono tre tipi di protesi fissa:

  • protesi fissa di ricostruzione: ha il compito di ricostruire le parti anatomiche del dente asportato e preservarlo quindi dalla completa distruzione (es. corone, intarsi, perno moncone); se il tessuto rimanente non è sufficiente, è indispensabile far precedere a questo intervento  la devitalizzazione dell’elemento dentario.
  • protesi fissa di sostituzione: sostituisce completamente con elementi particolari i denti naturali (es. elementi intermedi di protesi a ponte); questo tipo di protesi necessita un periodo di adattamento mucogengivale costituito da un “provvisorio” in resina che verrà portato per 3-6 mesi.
  • protesi fissa di fissazione: ha la proprietà di bloccare e distribuire correttamente le forze masticatorie (es. circolare). Questo tipo di protesi è necessaria quando gli elementi riamasti sono pochi ed è preferibile unirli in un’unica protesi per consolidarli assieme

Tali elementi se si ancorano sul dente o radice residuo vengono definiti corone, se poggiano sui denti adiacenti (opportunamente limati) con il fine di ripristinare denti mancanti sono detti ponti, e se sono applicati su impianti inseriti nell’osso sono definiti protesi su impianti. Sono definite protesi fissa anche le faccette, che consistono in gusci di ceramica da applicare sui denti anteriori per finalità estetiche o funzionali. Negli ultimi anni grande importanza ha assunto la realizzazione computer-assistita di protesi fisse con tecnologia CAD/CAM.