Ortodonzia

E’ il ramo dell’odontoiatria specializzato in prevenzione, diagnosi e cura delle anomalie dentarie e scheletriche cranio-facciali. Non cura malattie ma permette di riequilibrare le disarmonie esistenti nelle arcate dentarie e tra mascella e mandibola, consentendo un armonico sviluppo neuromuscolare e scheletrico.

Gli obiettivi dell’ortodonzia sono:

Guidare con armonia la crescita cranio-scheletrica consentendo un regolare sviluppo delle ossa mascellare e mandibolare.

Creare un bel sorriso, allineando gli elementi dentari

Ottenere una funzione masticatoria corretta

Migliorare la condizioni di igiene orale e la salute dei tessuti parodontali ottenendo corretti punti di contatto interocclusali e l’allineamento dentale che permette uno spazzolamento più idoneo.

 

L’ortodonzia si rivolge a bambini, adolescenti e pazienti adulti. Generalmente si iniziano le cure ortodontiche in un’età compresa tra i 5 e i 9 anni, quando sono nati in arcata gli incisivi e i primi molari permanenti superiori e inferiori. In alcuni casi che presentano malocclusioni gravi (asimmetrie, mandibola che cresce più della mascella) si interviene prima.

L’ortodonzista ha il compito di intercettare le malocclusioni (fase dell’ortodonzia intercettiva), riconoscere la modalità di crescita del pazinete e lavorare in sinergia con essa. Nel bambino l’ortodonzia si preoccupa più delle ossa e quindi di realizzare un equilibrio armonico e una corretta crescita scheletrica. E’ utile intercettare il momento di massima crescita del paziente, nel quale la risposta al trattamento ortodontico è massima. A seconda della fase di crescita del bambino le strategie terapeutiche adottate sono diverse.

Potranno essere adoperati apparecchi fissi, come il disgiuntore rapido palatale, l’arco saldato inferiore, che lavorano in modo continuativo, oppure dispositivi mobili che richiedono la collaborazione attiva del paziente. I bambini in cura vengono controllati periodicamente per valutare l’evoluzione del trattamento, i miglioramenti ottenuti, attivare, regolare e registrare il dispositivo e decidere quando occorre cambiare l’apparecchio in base al piano di trattamento e motivare la loro collaborazione.

L’ortodonzia nell’adulto e nel giovane a fine crescita ha come obiettivo l’allineamento dentale mediante tecniche di ortodonzia fissa.

L’ortodonzia fissa multibrackets consta di piccole piastrine in metallo o ceramica (attacchi o brackets) incollate ai denti con una tecnica specifica che rispetta l’integrità dei tessuti. La parte attiva dell’apparecchio è rappresentata dai fili metallici in lega di Nichel-titanio o acciaio che trasmettono ai denti tramite gli attacchi la forza per poterli muovere. I fili sono collegati ai brackets per mezzo di legature metalliche o elastiche, disponibili in vari colori così da vivacizzare il sorriso.

 

Ad ogni appuntamento si verifica il miglioramento dell’occlusione e si procede nella sequenza degli archi (fili ortodontici) fino a raggiungere il risultato desiderato. Le terapie ortodontiche fisse multibrackets hanno una durata variabile da 6 a 24 mesi circa, periodo di tempo dopo il quale è prevista una fase di contenzione, ovvero di mantenimaneto del risultato raggiunto. I denti infatti hanno per tutta la vita tendenza a spostarsi sotto la spinta di forze muscolari, per l’usura progressiva dei punti di contatto, per la perdita di supporto osseo e gengivale. Pertanto si ricorre all’uso di vari sistemi di contenzione fissi, come lo splintaggio, o mobili, come dei semplici apparecchietti o mascherine da portare di notte. La contenzione risulta necessaria almeno per i primi 2-3 anni dopo la fine della terapia ortodontica fissa multibrackets ma sarebbe da perpetuare a vita, come sostengono i nostri colleghi oltreoceano.

Nei pazienti adulti, essendosi già conclusa la fase di crescita, per risolvere eventuali disarmonie scheletriche oltre ai dispositivi fissi può essere necessario ricorrere a un trattamento combinato chirurgico-ortodontico.

Per rispondere alle esigenze di vita sociale proprie degli adulti e alle crescenti richieste di estetica sono disponibili apparecchiature a basso impatto estetico come gli attacchi in ceramica o gli “allineatori invisibili”.

I primi assomigliano ai brackets metallici ma sono di colore traslucido e in materiale ceramico.

I secondi sono mascherine trasparenti da portare in sequenza e per tutto il giorno, tranne durante i pasti e l’igiene orale.

 

In ortodonzia è fondamentale l’iter diagnostico, ovvero lo studio della malocclusione scheletrica e dentale del paziente, oltre a comprendere quali sono le cause strutturali, anatomiche o abitudini viziate o posturali che hanno causato la malocclusione.

Lo “studio del caso” è condotto mediante la presa delle impronte dentali, la realizzazione dei modelli in gesso, lo studio della panoramica dei denti e della teleradiografia latero-laterale del cranio. La prima lastra consente di valutare se sono presenti tutti i denti, se manca spazio per alcuni, in che stadio di formazione si trovano i denti permanenti, se esistono asimmetrie mandibolari. La seconda radiografia, per mezzo di un tracciato eseguito su di essa individuando punti e piani scheletrici precisi, consente di valutare com’è strutturato il viso del paziente a livello osseo. Capire ad esempio se il mascellare e la mandibola hanno rapporti sagittali e verticali corretti tra loro e con la base cranica e molto altro.

I modelli in gesso delle arcate dentarie consentono una valutazione più obiettiva dei rapporti interocclusali, delle eventuali contrazioni trasversali del palato, dello spazio disponibile in arcata per ospitare tutti i denti. Dall’analisi accurata dei modelli e delle lastre e delle caratteristiche del viso del paziente (mediante l’ausilio di fotografie) emergono le eventuali disarmonie scheletriche e dentali e la necessità di intervenire o meno ortodonticamente.

In prima visita l’ortodonzista osserva il viso e i denti del bambino, cercando anche di intuire il grado di maturità e la collaborazione che il piccolo paziente potrà offrire. Se valuta necessario il trattamento ortodontico e considera ideale il momento di crescita del bambino procede con lo “studio del caso”.

Lo Studio Ponzanelli collabora con una figura molto importante, che è l’ osteopata. (per info clicca qui)

Sempre più spesso, infatti, è consigliato far visitare il paziente all’osteopata prima di iniziare un trattamento ortodontico per poter mettere il bambino nelle migliori condizioni di risposta alla terapia e favorire l’equilibrio, la stabilità e l’armonizzazione del caso.

 

Il trattamento ortodontico a volte si rende necessario o costituisce parte integrante di un iter protesico sia negli adolescenti a fine sviluppo in caso per esempio di edentulie, o negli adulti in caso di mancanza o perdita di elementi dentari.

L’ortodonzia pre-protesica consente infatti di:

1) semplificare ed ottimizzare la protesizzazione di elementi dentali malposizionati che potrebbero creare situazioni sfavorevoli, come punti di contatto scorretti o problemi estetici, o per creare spazio per eventuali soluzioni protesiche implantari;

2) parallelizzare i pilastri protesici facilitando la realizzazione del manufatto e permettendo una distribuzione dei carichi più favorevole

3) ridistribuire lo spazio nelle arcate parzialmente edentule per permettere una più efficace distribuzione dei carichi masticatori e un miglior effetto estetico.

Documenti Scaricabili

Informazioni generali relative al trattamento ortodontico

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